Il paese della cuccagna, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 ATTO PRIMO, SCENA V
 
 POLLASTRINA
 
 Va la seguente aria.
 
 Pollastrina
 
1135   Innocente sai che sono,
 sai che sono modestina.
 Son ritrosa, poverina
 tu vuoi farmi... Già m’intendi,
 tu vuoi farmi delirar.
 
 
 ATTO PRIMO, SCENA XI
 
 Madama LIBERA
 
 Va la seguente.
 
 madama Libera
 
1140   Ad ogni bel diletto
 prevale un dolce amore.
 Chi non lo sente al core
 che cosa mai farà?
 In mezzo alla cucagna
1145contento mai sarà.
 
    Quest’è quel bel gran regno
 che al mondo egual non ha.
 E chi ha fortuna e ingegno
 per tutto il troverà.
 
 
 ATTO TERZO, SCENA V
 
 COMPAGNONE
 
 Vi va la seguente.
 
 Compagnone
 
1150   Se ne avesse mille intorno
 sempre a tutti e notte giorno
 vuol la donna comandar.
 
    Quel ch’è peggio, mai contenta
 dà in le smanie, si lamenta
1155e con arte soprafina
 chi per sorte s’avvicina
 si condanna a delirar.
 
 
 ATTO TERZO, SCENA X
 
 PANDOLINO e POLASTRINA
 
 «Facciam la riverenza», eccetera.
 
 Pandolino
 Imparare non voglio,
 non ci trovo diletto;
1160sol nel tuo dolce affetto
 consiste il mio piacer.
 Pollastrina
                                           Di questo, o caro,
 esser ne puoi sicuro,
 su la mia fé, su l’amor mio lo giuro.
 Pandolino
 
    Caro ben, dolce mia vita,
1165per te in sen mi brilla il core.
 
 Pollastrina
 
    Idol mio, gioia gradita,
 ardo sol per te d’amore.
 
 Pandolino
 
    Dammi un guardo.
 
 Pollastrina
 
                                         Ah sì, cor mio.
 Un a me.
 
 Pandolino
 
                    Ti guardo anch’io.
1170Gioia bella!
 
 Pollastrina
 
                         Vita cara!
 
 a due
 
 Ahi che l’alma da te impara
 per dolcezza a sospirar.